Sostenere che tutto è sostenibile dal processo produttivo agli ingredienti fino al packaging – rischia di essere insostenibile. Non perché le aziende dicano sempre bugie, ma per il fatto che in assenza di regole certe
su quello che si può vantare in etichetta e quello che invece è greenwashing, si rischia che ognuno possa comunicare ciò che vuole.
Cosa si cela dietro i claim che vantano benefici nutrizionali come "ricco di fibre", "senza zuccheri aggiunti", "Fonte di calcio" eccetera?
Per rispondere a questa domanda abbiamo confrontato le etichette e le tabelle nutrizionali di 30 prodotti.
Senza, Fonte di, Light, A basso contenuto di, Naturale... Le confezioni contengono tante promesse nutrizionali che sono disciplinate dal Regolamento 1924/2006. I claim devono essere provati scientificamente e autorizzati da parte dalle autorità sanitarie nazionali e europee. Anche se in assenza dei profili nutrizionali è molto facile esaltare un aspetto e nascondere lo zucchero (o il sale o i grassi saturi).
I geen claim devono essere misurabili, ovvero provati, oppure ingannano il consumatore. Su questa linea si sta muovendo sempre di più la giurisprudenza e anche la Commissione europea sta approntando un regolamento ad hoc per evitare che gli "amici" dell'ambiente possano in realtà ingannare il consumatore.
In questo libro sono descritte le pratiche - per lo più scorrette - che molte aziende attuano ai danni del consumatore. Come difendersi? Al solito, l'arma più potente è la conoscenza.
Enrico Cinotti
Vicedirettore de Il Salvagente
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